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Aggiornato 24.02.23
INTERVENTO di SANDRA MASSAI FALLACI  (APRI)

LA TRASMUSTRAZIONE FREDDA SOCIALISTA, DA POLVERE IN ARABA FENICE. FUNZIONERA’?
La domanda aleggia nella Pizzeria delle Macine nello Spazio ARCI omonimo, a Prato, sulla via Firenze che collega Prato a Calenzano e Sesto.  Un freddo sabato pomeriggio riduce la partecipazione, tenendo a letto i vecchi leoni della sinistra tra i quali  Giovanni Rebechi Leader della CGIL e socialista del gruppo  di Riccardo Lombardi https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Lombardi_(politico) e il Prof. Paolo Manzelli Ordinario di Chimica Teorica e già segretario della Sezione del PCI di Impruneta che ci aveva rilasciato un’ampia dichiarazione ieri l’altro https://www.uniglobus.it/audio---video.html. Giungono in ritardo gli avvocati Linda Tako, parlamentare socialista a Tirana nella scorsa legislatura, con Age Biba, che fu membro della segreteria del Partito Comunista quando io la mattina ascoltavo l’Internazionale da Radio Tirana.
Internazionale  che  abbiamo ritrovato nell’INNO DELLE NAZIONI di Giuseppe Verdi rivisto e integrato da Arturo Toscanini per il Concerto del Primo Maggio nel 1944 a New York https://www.youtube.com/watch?v=BnC1OZWfk_c
La serata, non senza le turbolenzine tipiche dei nostri eventi, comincia, con la mezz’ora politica accademica di ritardo, con l’intervento del prof. Nino Galloni già Direttore Generale del Ministero del Lavoro. Nel suo intervento il professor Galloni ha ricordato i due passaggi fondamentali nella recente storia del capitalismo: il dibattito degli anni '30 che ha portato, dopo la seconda guerra mondiale al capitalismo espansivo; la rinuncia a quest'ultimo, dopo il G7 di Tokyo del 1979 che ha riaperto la strada al liberismo e al quarantennio da incubo che ancora stiamo vivendo. Oggi la situazione è caratterizzata dal conflitto tra forze produttive (che, anche grazie all'introduzione di adeguate tecnologie spingerebbero verso un nuovo sviluppo) e organizzazione sociale che, per via della concentrazione finanziaria  dei poteri, dev'essere superata. Da Mosca interviene il prof. Andrej Ermoshin, Psicoterapeuta fondatore della Psicocatalisi per il trattamento dei traumi psichici, che discute con il Moderatore della Serata, Valenzi, dell’esperienza sovietica con le sue mille luci e le sue molte ombre,  già’  intraviste in anticipo dall’altro grande filosofo  dell’OTTOCENTO che fece grande il pensiero tedesco con il filosofo di Treviri   https://www.vglobale.it/2015/07/19/la-grecia-l-europa-e-il-nodo-stato-mercato/

Certamente lui e molti altri figli del popolo russo molto difficilmente sarebbero diventati dottori o avvocati come Lindita e Age in Albania, o io stesso medico figlio di un operaio e di una madre di campagna calabrese analfabeta. L’ultimo Don Chishotte Toscano https://www.youtube.com/watch?v=UXnlux9JJuE  , Girolamo Dell’Olio, interviene sulle grandi battaglie che lo hanno visto spesso isolato dalla Comunità mediatica e per la battaglia contro lock down e vaccinazioni obbligatorie e “ La Gloriosa Dittatura Sanitaria”, che sembra rinverdirsi in alcune idee neo ministeriali sulla guerra al Fumo all’aperto del Ministro Schillaci   https://www.open.online/2021/07/27/covid-19-gloriosa-dittatura-sanitaria-francesco-lancia-video-ironico-complottisti/  ,
da molti dei suoi stessi compagni di avventura di IDRA, oggi impegnato sul fronte del rigassificatore di Piombino, che Giunta Regionale e Palazzo Chigi multicolor, vorrebbero imporre al Sindaco e ai  Piombinesi, che non sarebbero affatto d’accordo per motivi di sicurezza ambientale e di difesa dell’economia  portuale e turistica tirrenica locale.
L’Avvocato Giampaolo Catanzariti, Presidente dell’Osservatorio Carceri delle Camere Penali, ha discusso sullo Stato di Diritto e sulla fragilità delle difese a fronte della Potenza, che spesso sconfina nella Prepotenza, delle Procure come ci ha ricordato tra gli altri  il dr Palamara nelle sue intercettazioni e poi nel suo libro  https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/luca-palamara
Di grande interesse economico sociale  l’intervento di Antonio, operatore turistico internazionale, reduce da un ristorante stellato londinese, che ha analizzato le grandi potenzialità del sistema turistico dell’area Centro Toscana forse troppo Firenze centrica, che soffocava e ritorna fortunatamente a soffocare dai mega flussi turistici, mentre pregiatissimi centri come ad esempio  il Centro di Prato,  di Pistoia, di Empoli o la città termale di Montecatini e la catena appenninica che con le Citta termali e la costa tirrenica, che potrebbero costituire un GRANDE  COMPRENSORIO CLIMATICO TERMALE  che potrebbe moltiplicare la Potenza Turistica Toscana, annaspano.

Angela economista peruviana fa una analisi della situazione sudamericana e della attuale congiuntura economica politica e militare.
Dell’innovazione e dei programmi di R&S  in ambito Climatico Termale ha parlato la Dr.ssa Albina Pisani, Coordinatore della Sezione di Idroclimatologia del Dipartimento di Medicina Integrata e Biofisica della Università Popolare Federiciana di Firenze https://www.cimb.me/dipartimenti.html, rilanciando un ricerca presso il Centro Sillene delle Terme di Chianciano, che documenta in modo nitido come l’efficacia delle acque e dei fanghi di Chianciano sia documentata e chiara in meccanismi elettroquantistici, che sono stati presentati e discussi nella Conferenza internazionale di Crimea  e nel Congresso della Società  Italiana di Medicina Interna,  e di recente a COHERENCE 2022 dedicato alla MEMORIA DELL’ACQUA https://www.iiimb.me/files/03-fanghi-e-bagni-artrosi-e-non-solo-pisani-valenzi.pdf

Dopo un lungo viaggio in treno e a piedi dalla Stazione centrale di Prato arriva Sandra Massai Fallaci, cugina di Oriana che ci racconta aneddoti della vita della grande giornalista fiorentina e in merito al dibattito sull’araba fenice socialista suggerisce un programma su tre punti, dopo una ampia riflessione sul Novecento  ed in particolare sugli inquietanti avvenimenti degli ultimi tre anni, da cui  emerge una  domanda: quali possono essere i 3  nodi principali per l'estero e  altrettanti per l'interno su cui confrontarsi, per tentare un profondo cambiamento di rotta?
La serata continua fino a tardi davanti ad antipasti toscani e vegetariani  e a due ricche portate di penne al ragù e alla carrettiera, serviti da Cristiana e dalla sua assistente, che con buoni vini e birre locali chiudono una serata in allegria.                       22.1.2023    vincenzo valenzi

ALLEGATI ... PRONTI
Da una Intervista a Nino Galloni

Il professor Nino Galloni, all'anagrafe Antonino, è un economista e saggista di fama internazionale, ha collaborato col professor Federico Caffè ed è stato funzionario di ruolo al ministero del Bilancio (Ministero dell'Economia), poi direttore generale a quello del Lavoro. Autore di numerosissimi saggi e studi di economia, fra cui La Moneta Copernicana (assieme all'avv. Marco Della Luna), è stato docente presso la Cattolica di Milano, la Luiss di Roma e le Università di Napoli e Modena.
Siamo tornati ad intervistarlo per parlare con lui delle riforme economiche del nuovo Governo di centrodestra e delle preoccupazioni, e pressioni, dell'Unione Europea in merito al debito pubblico del nostro paese.

Cosa pensa della prima manovra economica del Governo Meloni?
Credo che la prima manovra economica del Governo Meloni risenta di due circostanze. La prima è che avremmo bisogno di un governo che innanzitutto si preoccupasse di gestire risorse non a debito. Una parte di queste risorse non a debito ci è stata fornita dall'Unione Europea ma il grosso del PNRR è a debito. Si sottovaluta dunque il fatto che la sovranità monetaria appartiene ancora agli stati nazionali. Noi -con il Trattato di Lisbona- ci siamo impegnati a non stampare banconote in euro perché di competenza della Bce e a non superare il plafond assegnatoci per le monete metalliche. Ma nulla impedirebbe di avere banconote esclusivamente nazionali con cui ci si potrebbero pagare le tasse e di cui un esempio lontano, ma efficace in tal senso, è stato il credito di imposta del 110%: è macchinoso ma siamo già sulla strada giusta.
Questo influisce su tutte le scelte che vengono fatte, poiché anche se abbiamo la coperta del PNRR per centinaia di miliardi, tale coperta resta troppo corta: se consideriamo che un piano adeguato per il riassetto idro-geologico del paese (dato quello che è successo ad Ischia) ci costerebbe 400 miliardi, noi dobbiamo ragionare su come trovare questo denaro. E' chiaro che se si lavora sulla Scuola non si lavora sulla Sanità, se si lavora sulla Sanità restano scoperte la Scuola o le infrastrutture e così restiamo in un rovinoso circolo vizioso in cui non si soddisfano le esigenze del paese.
La seconda circostanza è in parte in conseguenza della prima, ossia sembra quasi che si annunci una “necessaria” guerra tra poveri: in Italia le fasce sociali vedono esserci i poverissimi, i poveri, la parte della classe media che si sta impoverendo, e la classe media, e sembra che quasi tutte le misure siano preparatorie a situazioni drammatiche che le vedono in conflitto. Prendiamo l'adeguamento delle pensioni: invece di dare una copertura adeguata a tutti i pensionati, si fa una selezione in base al reddito il che però un domani potrà anche far sollevare dei dubbi di costituzionalità.
Il Reddito di cittadinanza verrà modificato nel 2023, gli obblighi occupazionali diventeranno più stringenti perché il sussidio decade dopo due e non tre offerte di lavoro rifiutate. Inoltre aumenteranno i controlli su chi riceve questo sostegno. E ne è prevista l'abolizione nel 2024.
Il Reddito di cittadinanza aveva un vizio originario. Invece di configurarsi come una misura di welfare doveva essere un'incentivazione all'occupazione, anche perché in Italia abbiamo un bisogno enorme di figure che si occupino del patrimonio artistico, culturale, verde, paesaggistico e via così. Invece si è voluta creare una netta separazione tra coloro che lavoravano e quindi avevano un reddito (anche basso, considerando che i nostri redditi sono sempre più bassi), e coloro che necessitavano di un aiuto in quanto non in grado di lavorare per una causa di forza maggiore, il cosiddetto “disoccupato involontario”. La misura è stata buona perché necessaria e ha dato sostegno reale a persone e famiglie in difficoltà, al netto dei “furbetti”.
Quando si parla di furbetti dobbiamo a mio avviso sempre distinguere chi delinque, è irregolare, che “ci prova” con la gran parte della popolazione interessate da situazioni sociali di degrado e di emarginazione. La destra si vanta di disciplinare gli “italiani sfaticati” strumentalizzando una narrazione che inferocisce l'opinione pubblica, raccontando dei soliti giovani che scelgono di non impegnarsi in alcun impiego e beneficiare in pantofole di questo sussidio.
Noi siamo più prigionieri delle narrazioni che della realtà e questa versione dei fatti ha funzionato ma non è ciò che davvero accade nella maggior parte dei casi. Insomma se l'obiettivo del Governo è quello di rivedere anche profondamente il reddito di cittadinanza per farne uno strumento che agevoli l'occupazione, le imprese, il mercato del lavoro, allora si può ragionare in termini di riforma. Se punta ad eliminarlo per accettare supinamente i dettami del libero mercato non ci siamo affatto.
L'Italia, come la Grecia e Cipro, è indicata dalla Commissione Europea come un paese caratterizzato da "squilibri eccessivi", con un "debito pubblico elevato e una debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e di alcune debolezze sui mercati finanziari, con rilevanza transfrontaliera". L'Europa sta dunque lavorando al commissariamento dell'Italia perché non siamo in regola con i conti pubblici.
Quando parliamo di debito pubblico si devono chiarire innanzitutto due punti. Il primo è che una parte di esso -quando è in possesso della Banca Centrale o di una istituzione pubblica- viene retrocesso e quindi a scadenza non viene ripagato il debito principale; dunque noi dobbiamo ridurre il debito pubblico di questa percentuale. La quale percentuale può aumentare nella misura in cui la Bce compra i titoli del debito pubblico italiano per tutta una serie di motivi, come è stato il Quantitative Easing voluto da Draghi a suo tempo.
Il secondo punto: il nostro debito pubblico è aumentato drammaticamente durante gli anni '80 quando si è deciso di ricorrere al mercato per finanziare i disavanzi dello Stato; prima si ricorreva alla Banca Centrale la quale emetteva denaro corrispondente ai titoli che il Tesoro non riusciva a vendere perché i tassi di interesse erano mantenuti volutamente bassi e , infatti, il debito pubblico non raggiungeva neppure il 60% del Pil.
Dopo di che è stato fatto quell'errore esiziale del 1981, poi, dopo il 1992, quando sono calati i tassi di interesse, i nostri responsabili sono caduti nella trappola dei derivati, orchestrata dalle banche creditrici. Così, il debito ha continuato a crescere nonostante che la spesa pubblica al netto degli interessi sia stata quasi sempre inferiore alle entrate fiscali.. Inoltre l'indagine sui derivati ha portato all'opposizione del segreto di Stato da parte della direttrice generale competente.  
La domanda fondamentale da porsi è: indebitarsi per fare cosa? In Italia abbiamo una marea di risorse che non vengono valorizzate, a cominciare dai cosiddetti rifiuti che meriterebbero di essere trattati come ciò che sono, ossia risorse energetiche. Ci sono tecnologie che consentirebbero di ricavare dall'indifferenziato che consentirebbe di produrre energia elettrica quasi a costo zero. Per quanto riguarda invece l'economia circolare siamo invece tra i più virtuosi in Europa a riciclare plastica, carta, vetro ecc
Il nostro patrimonio culturale, monumentale e ambientale meriterebbe maggiore attenzione, perché investendo su questi beni possiamo far crescere l'occupazione e il Pil e far diminuire il debito pubblico. Pil maggiore significa più gettito che possiamo utilizzare per ridurre il debito pubblico. E questo è un circolo virtuoso. Occorre anche smettere di pensare che vada estinto in un giorno solo -altrimenti fa solo paura- e va anche rapportato alla ricchezza nazionale. E soprattutto bisognerebbe imboccare quella strada, che già indicammo alcuni di noi qualche anno fa sotto il nome di Piano di salvezza nazionale, per avvicinare i cinquemila miliardi di risparmio italiano all'acquisto di titoli che hanno un buon rendimento che possano poi restituire loro liquidità al momento del bisogno. Quindi il debito pubblico non è il grande problema del paese ma è non saperlo affrontare.
A proposito, è vero che l'ex presidente del consiglio Mario Draghi ha lasciato un debito pubblico più alto di quando è arrivato a Palazzo Chigi e ha incrementato di 48 miliardi il debito pubblico del nostro paese? Si vocifera che lo abbia fatto proprio un paio di giorni prima di lasciare il governo avrebbe invece reso del denaro alla Bce.
Draghi ha fatto più debito pubblico, ma scegliendo di indebitarci non con la Bce, ma con l'Unione Europea. Come dicevo prima, se ci avesse indebitati con la Bce, avremmo potuto poi retrocedere il debito stesso e così cancellarlo. Aveva promesso questo prima di diventare presidente del Consiglio, poi però ha agito diversamente. Così l'Unione Europea ci chiederà indietro, nella migliore delle ipotesi, tutti i soldi del PNRR al netto di quello che è a fondo perduto (la gran parte con lo è), ma, nella peggiore delle ipotesi, sulla scorta della narrazione che dipinge l'Italia insolvente, irresponsabile e spendacciona, verranno aggiunte quelle famose condizionalità, il che significa che perderemo libertà, opportunità e quant'altro. Questa è la peggiore eredità che ci ha lasciato Mario Draghi.
Una domanda ingenua o forse lapidaria: considera questo un errore, o Draghi non poteva fare altrimenti, una scelta come dire obbligata, o una cattiva intenzione?
Alcuni dicono che ci sia stata una cattiva intenzione da parte sua. Il dubbio resta, la verità è che non posso saperlo.
ALLEGATO  intervento di Girolamo dell’Olio

Ha esordito esprimendo la propria personale gratitudine a Vincenzo Valenzi per la preziosa assistenza ricevuta durante un recente episodio Covid l’esponente dell’Associazione ecologista indipendente fiorentina Idra, Girolamo Dell’Olio, invitato a raccontare l’esperienza di sostegno alla battaglia ambientale e civile della comunità di Piombino che da mesi si attua quotidianamente o a giorni alterni sotto il palazzo della Giunta regionale della Toscana.
Oggetto della contestazione in forma di ‘assedio gentile’, praticato come dialogo da intrattenere con i passanti fiorentini e con i visitatori italiani e stranieri, la scelta di installare nel piccolo e già frequentatissimo porto turistico della citta che serve l’Isola d’Elba, l’Arcipelago, la Sardegna e la Corsica, per giunta in prossimità delle abitazioni, un terminal di rigassificazione di quantitativi imponenti di gas liquefatto da far pervenire su grandi navi metaniere dagli Usa, dal Quatar o da altre lontane fonti di approvvigionamento. Dove il disvalore aggiunto dell’intera operazione, assolutamente discutibile anche solo sul piano progettuale e commerciale, e avversata da pressoché l’intera cittadinanza, dal sindaco e dal Consiglio comunale al gran completo, consiste nella cinica determinazione del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, nominato a suo tempo da Mario Draghi commissario governativo, a dar corso al progetto nonostante le sue palesi criticità rifiutandosi ostinatamente di interloquire con la popolazione o di apprestare il benché minimo spazio di informazione, confronto o dibattito pubblico.
Si cerca di tenere insieme, in questa azione di ‘dialogo itinerante’, attraverso la produzione di cartelli e un volantinaggio, i tanti puntini, i tanti temi fra loro interconnessi che la gestione della cosiddetta emergenza sanitaria e le nuove ‘emergenze’ figlie di quell’agenda hanno messo in evidenza e rivestito di inaccettabili panni legali: il capillare controllo sociale, la legislazione eccezionale, la sospensione di fondamentali diritti costituzionali, la partecipazione al conflitto in Europa orientale, la crisi energetica artificiale, i nuovi allucinanti scenari alimentari e ambientali ‘green’.
Concludendo, il rappresentante di Idra ha dato lettura del manifestino allegato ‘E se domani…’, in distribuzione in questi giorni per strada e in rete, con una proposta di resistenza fiscale alla violenza di Stato imposta dagli ultimi governi in palese contrasto col dettato di uno dei principi fondamentali della Carta, l’art. 11.

L’INTERVENTO DI ANTONIO OPERATORE TURISTICO
Mi chiamo Antonio ho 26 anni, lavoro nel settore turistico da quando avevo 14 anni, attualmente vivo e lavoro a nella città di Firenze da quasi 2 anni- Mi è stata posta una domanda, ma tu per le realtà poco turistiche poco valorizzate in  Centro Toscana cosa faresti ?
Il quesito mi ha fatto subito pensare alla mia regione di provenienza, che è la Calabria. Splendido territorio poco valorizzato, poco curato. Ma queste cose non accadono in 1 giorno ma è il risultato di anni verso il declino, mancanza di aggiornamento, poca o niente capacità di elevarsi e di promuovere, pubblicizzare, valorizzare e far conoscere  ciò che è un territorio e la sua cultura che è la ricchezza stessa, interventi politici inesistenti per far fronte a questo scatenando così una fuga di giovani, ed di investitori, importantissime risorse di un paese. Ed io penso che la Toscana centro in particolare le realtà come Pistoia, Prato, Empoli, soffrano di questa malattia.
E per quanto ho imparato in questi anni, non c’è sistema turistico funzionale senza una strategia ed una mentalità omogenea instaurata tra le realtà circostanti. Che non devono solo competere tra di loro ma cooperare per migliorare l’offerta e renderla interessante così da creare un giro economico turistico soddisfacente. Come la città di Firenze che gode di un turismo costante quasi tutto l’anno, e vende quello che è la città, la sua storia, la moda, l’enogastronomia.
Per cui,  per le altre zone  turistiche circostanti, a mio avviso si dovrebbe intervenire con la diversificazione dell’offerta creando nuove realtà  e migliorando quelle già esistenti, affidarsi nella collaborazione con i tour operator così da raggiustare i segmenti di mercato,  affidandosi a personale specializzato nei vari settori così da garantire una qualità che dovrà essere costante nel tempo. Così da instaurare una mentalità cooperativa e competitiva tra tutti gli operatori turistici. Sfruttare i social media come arma per pubblicizzare e promuovere un territorio, e l’offerta, così da raggiungere i segmenti di mercato mirati.

L’INTERVENTO DI ANGELINE OPERATRICE ECONOMICA PERUVIANA
Mi chiamo Angeline e sono peruviana, amministratore di banca di professione. Come forse saprete, il Perù ha una delle più grandi meraviglie del mondo, ovvero Macchu Picchu, che si trova nella città di Cuzco, attualmente è il più visitato dai turisti, ma dovete sapere che non è l'unico posto, cioè Puoi visitare poiché il Perù ha tre regioni che sono la costa, le montagne e la giungla, che ci regalano una grande varietà di climi, flora e fauna. Nella giungla, che è il mio luogo di origine, possiamo trovare molte cascate di diverse dimensioni, una varietà di frutta e cibi.
Attualmente sappiamo che il Perù sta attraversando una grave crisi politica che colpisce il turismo e altri settori. Ci sarebbe bisogno di una nuova politica economico- sociale che sappia equilibrare Stato e Mercato, che in Sud America e presenta forti squilibri, come il rapporto tra Cittadini e Stato e le Multinazionali che spadroneggiano  nei Paesi Poveri ed in Sud America in particolare.

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Mercoledì 28 Dicembre 2022 ORE 20 (1° incontro)
cena di fondazione del PSE IT
Info tesseramento  storia futuro su: https://www.uniglobus.it/pse-toscana.html

Preparazione conferenza del 21 gennaio sul tema: VERSO la RICOMPOSIZIONE DELLA FRATTURA di LIVORNO

L'internazionale di Toscanini: https://youtu.be/15Nht-_smm8

Vincenzo Valenzi
Coordinatore


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INTERVISTA AL PROFESSORE PAOLO MANZELLI
SUL FUTURO DEL SOCIALISMO ITALIANO
29.12.22
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info@uniglobus.it
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